lunedì 21 gennaio 2019



DEDALO E ICARO:
scene di vita quotidiana alle prese con la disabilità

recensione di Felice Carlo Ferrara


In scena un ragazzo autistico con una disabilità intellettiva; come funzioni la sua mente e cosa provi esattamente è qualcosa di misterioso, ma in primo piano non c’è lui, bensì le voci, la rabbia e le frustrazioni di chi si deve confrontare con la sua diversità (familiari e non) e non vuole adattarsi a un modo di vivere e di pensare diverso da quello sposato dalla nostra società contemporanea, fatta soprattutto di evasione. 
I protagonisti sono quindi ben lontani dall’eroismo mitologico e il padre al centro del dramma è un uomo associato a un Dedalo che cerchi di dare le ali dell’autonomia al proprio figlio senza in realtà la forza di sperare veramente nel suo progetto e con una parte del cuore tesa piuttosto verso il proprio desiderio di autonomia dal figlio, che il contrario. Così la famiglia si disgrega man mano attorno al ragazzo fino a lasciarlo solo.
Con questo spettacolo Eco di Fondo e Teatro dell'Elfo sperimentano per la prima volta una forma di collaborazione in termini sia produttivi che creativi: il risultato è uno spettacolo per certi versi buono, grazie ad una squadra attorale di ottimo livello e una regia interessante, forse senza guizzi di genio, ma anche senza particolari pecche. D’altro canto sul fronte drammaturgico potrebbe rimanere deluso chi fosse abituato allo stile poetico della compagnia guidata da Giacomo Ferraù, attore, regista, ma soprattutto autore di raro talento, qui sostituito nella drammaturgia dalla penna meno estrosa di Tindaro Granata.
Si perde infatti l’occasione di sfruttare il mito per creare un racconto di tipo metaforico (come accadeva, ad esempio, nello splendido La Sirenetta) e si sceglie di scendere in una dimensione molto concreta ed estremamente quotidiana, intervallata da inserti manualistici che forniscono dati sull’autismo senza riuscire ad avvicinarci a questo universo, proprio come accade quando leggiamo questi stessi manuali.
Il rischio della didascalia è quindi sempre in agguato. Quanto alla scelta di concentrare la solidarietà verso individui moralmente fragili, più che verso la diversità, con una certa tendenza al politically scorrect, potrà risultare per alcuni interessante; di fatto, però si perde in parte quella forza nell'impegno sociale che caratterizzava l'anima della compagnia Eco di Fondo; tanto che lo spettacolo potrebbe risultare difficile da digerire per chi, invece, abbia incontrato realmente la disabilità nella propria strada e vi abbia scoperto più bellezza che motivi di frustrazione.  


Dedalo e Icaro
regia di Giacomo Ferrù e Francesco Frongia
 drammaturgia di Tindaro Granata 
scenografia Stefano Zullo
movimenti scenici Riccardo Olivier di Fattoria Vittadini
luci Giuliano Almerighi
con Vincenzo Giordano, Giulia Viana, Giacomo Ferraù, Libero Stelluti
assistente alla regia Pietro Mauri
produzione Teatro dell'Elfo ed Eco di fondo
con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa "Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura"
visto il 19/1/2019 presso il teatro Elfo Puccini di Milano

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