Eco di Fondo rilegge la Sirenetta
recensione di Felice Carlo Ferrara
Dopo un lungo percorso creativo,
cominciato nell’estate del 2015 e con una prima tappa raggiunta in autunno, con
la presentazione di 20 minuti in occasione di Next –
laboratorio delle idee, il nuovo lavoro della compagnia Eco di Fondo, coprodotto con Campo Teatrale e diretto da Giacomo
Ferraù, ha infine debuttato, registrando un ottimo riscontro
di pubblico.
Con La sirenetta, la compagnia, già da tempo orientata su temi urgenti
come l’eutanasia (Orfeo e Euridice) e l’emigrazione (Verso Oz), ci parla di
omosessualità, o meglio del sentirsi omosessuali in un universo omofobo,
concentrandosi in particolare sui destini più tragici, su quelle vittime che
sono arrivate a vedere nel suicidio l’unico rimedio possibile al proprio
dolore. Non lo fa in termini espliciti ed immediati, ma tramite un gioco
metaforico, che trova ispirazione nella celebre eroina di Andersen, la sirena innamorata
di un uomo, ma destinata alla solitudine per una coda di pesce che la rende
diversa dagli altri esseri umani. Proprio il riferimento alla fiaba permette al
tema di allargarsi al più grande campo della diversità, acquisendo un tono
universale e toccando così il cuore di ognuno. Giova inoltre la scelta di non
concentrarsi tanto sulle ideologie, ma di mostrare piuttosto il dolore vissuto
da chi si sente diverso dagli altri e si vede così escluso dalla condivisione
con le persone più prossime, a partire dagli stessi componenti della propria
famiglia. Basta infatti un assaggio di questa sofferenza per sentirsi più
aperti alla solidarietà e alla compassione, sentimenti che potrebbero legarci
al di là di ogni differenza. Quanto inutile appare l’aggressione omofoba,
quando l’esistenza di chi si vede segnato come diverso, appare già così
spietata!
In parallelo alla storia della
sirena, inoltre, Eco di Fondo sviluppa una storia d’amore scherzosamente fuori
dagli schemi con un Ken che, in barba alla preconfezionata relazione con Barbie
per la quale sarebbe stato fabbricato, finisce per innamorarsi di un
orsacchiotto di pezza, generando così nella società dei giocattoli ogni sorta
di reazione, dallo smarrimento, al panico, dal disgusto, allo sdegno, in una
sorta di esilarante parodia (resa con brillantezza da un formidabile Riccardo Buffonini)
di certi sterili dibattiti che si consumano spesso sul tema. Ed anche questa
piccola storia, pur nei suoi toni grotteschi, contribuisce all’atmosfera amara
dello spettacolo, chiudendosi con un Ken, che, messo alle strette, decide
infine di rinunciare ai suoi sentimenti più autentici per ritornare al suo ruolo prestabilito, abbandonando così un
costernato orsetto.
Sarebbero sufficienti queste
considerazioni per apprezzare lo spettacolo, ma all’efficacia e alla bontà dei
messaggi veicolati, si aggiungono capacità interpretative non comuni, una
grande sensibilità nella scrittura scenica e infine una regia capace di
incantare e di emozionare in ogni momento. Notevole l’uso delle sagome per la
prima parte, utile non solo ai fini narrativi (un gioco d’ombre permette di
dilatare la dimensione dei genitori rispetto al bambino), ma anche per dare
un’impronta nostalgica a tutto il racconto. Sorprendente la resa dell’ambiente
marino tramite semplici mezzi e di grande significato l’immagine dei sirenetti
dai volti coperti, costretti a celare la propria sessualità, e, quindi, la
propria identità. E di grande impatto, infine, la scena dalla strega del mare,
in cui la rinuncia della propria voce, ovvero della verità sui propri
sentimenti, è rappresentata come una violenza drammatica sulla propria persona.
Uno spettacolo poetico, emozionante e fortemente consigliato, che sarà possibile recuperare presto al teatro Elfo Puccini di Milano.
LA SIRENETTA
Eco di fondo
regia Giacomo Ferraù
con la collaborazione registica di Arturo Cirillo
drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Viana
con Riccardo Buffonini, Giacomo Ferraù, Libero Stelluti, Giulia Viana
assistenti alla regia Piera Mungiguerra e Simon Waldvogel
disegno luci Giuliano Almerighi
coordinamento coreografico Riccardo Olivier
organizzazione Elisa Binda
produzione Eco di fondo in coproduzione con Campo Teatrale
con la collaborazione di LAB121
ringraziamenti Francesca Angelicchio, Marcela Serli e Daniele Sala
regia Giacomo Ferraù
con la collaborazione registica di Arturo Cirillo
drammaturgia Giacomo Ferraù e Giulia Viana
con Riccardo Buffonini, Giacomo Ferraù, Libero Stelluti, Giulia Viana
assistenti alla regia Piera Mungiguerra e Simon Waldvogel
disegno luci Giuliano Almerighi
coordinamento coreografico Riccardo Olivier
organizzazione Elisa Binda
produzione Eco di fondo in coproduzione con Campo Teatrale
con la collaborazione di LAB121
ringraziamenti Francesca Angelicchio, Marcela Serli e Daniele Sala
visto a Milano presso Campo Teatrale il 28 maggio 2016
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