mercoledì 22 ottobre 2014

Teatro Verdi sulla diritta via



La diritta via: una scelta decisa di impegno civile per il Teatro Verdi di Milano

di Felice Carlo Ferrara

Non ci sarà solo teatro di figura al Teatro Verdi. L'IF, che proporrà appuntamenti sempre diversi nel corso di tutta la stagione, sarà infatti affiancato da un cartellone dedicato ai giovani e agli adulti che, intitolato La diritta via, colpisce per lo spiccato indirizzo verso l'impegno civile e per la forte presenza della musica. Un teatro, quindi, che vuole affondare nei mali della nostra società, come Dante si addentrava negli abissi infernali alla ricerca della diritta via.
"Non è una stagione neutra", ha detto Silvio Oggioni del Teatro Verdi, "ma abbiamo scelto un forte impegno sociale per riflettere sulle questioni della contemporaneità".

Giuliano Turone presenta lo spettacolo Francesca da Rimini
L'apertura sarà così affidata al magistrato Giuliano Turone che, affiancato dall'attrice Alessandra Mandese, racconterà la celeberrima vicenda di Francesca da Rimini, inserendola in un più ampio quadro dedicato alla violenza sulle donne; significativa anche la presenza del giornalista Daniele Biacchesi, che da qualche anno porta nei teatri le sue inchieste e le sue denunce. Al Verdi, affiancato dal cantante e musicista Giangioberto Monti, porterà Coluche e Reanaud: un episodio di storia recente della Francia che tenta nel contempo di riflettere sull'ascesa di Grillo nell'attuale panorama politico italiano.

La compagnia La Confraternita del Chianti legge un brano dal Pentateuco
Alla Confraternita del Chianti, invece, è affidato un progetto triennale di analisi del fenomeno della migrazione che parte da una rilettura in chiave inedita di alcuni brani della Bibbia. Si comincerà nel febbraio del 2015 con Genesi-Pentateuco, con cui, ispirandosi all'episodio della Torre di Babele, si affronterà il tema della diversità linguistica, prima e fondamentale barriera all'integrazione per un immigrato.

Farneto Teatro mostra un mnologo tratto da Buon Lavoro
Buon lavoro di Farneto Teatro tratterà invece il tema del lavoro precario attraverso una serie di monologhi ispirati a interviste raccolte da ben 12 attori distribuiti nelle diverse regioni, mentre a fine gennaio Nudoecrudo Teatro celebrerà il settantesimo anniversario della Liberazione con Sull'Italia calavan le bombe, diario scritto da una tredicenne tra il '43 e il '44 interpretato e musicato da tre attrici.

 Nudoecrudo Teatro in Sull'Italia calavan le bombe

 Un momento della presentazione di Poetry in Motion e L'eccezione e la regola

Poetry in Motion e L'eccezione e la regola vedranno invece confluire in scena il lavoro degli operatori di Arca Onlus e delle Botteghe d'Arte e i versi toccanti di vecchi ospiti dell'ospedale psichiatrico Paolo Pini oggi raccolti in un volume.

La compagnia Mignolli e Antonio Piotti presentano Il banco vuoto
Parlerà di adolescenti problematici Il banco vuoto della compagnia Mignolli, ispirato all'omonimo libro dello psicoterapeuta Antonio Piotti, che si dedica da anni al problema dei ritirati sociali. Attraverso la parabola di un ragazzino immaginario "recluso" nella propria stanza, si parlerà di quegli adolescenti che, non riuscendo ad assumere serenamente un'identità maschile durante la propria maturazione, si sottraggono alla vita reale, annullando la propria corporeità per assumerne una virtuale.
Renata Coluccini, invece, completerà la sua ideale trilogia sui giovani e le dipendenze, cominciato con Binge drinking, proseguito nel 2014 con Nella rete, e ora verso la sua conclusione con Io me la gioco, spettacolo che si propone di riflettere sul vizio del gioco d'azzardo nei ragazzini attraverso lo sguardo di due adulti, un'insegnante e un genitore.

 Angelo Pisani parla di Contofinoatre
Idea insolita, infine, quella di creare un appuntamento mensile fisso con Angelo Pisani, l'attore comico che negli ultimi anni sul suo portale Contofinoatre racconta con ironia la fatica di essere padre. E proprio partendo dai testi redatti per la rete, l'interprete racconterà a teatro "una figura non protagonista nella famiglia, quella del padre che, nell'idea comune di famiglia, è sempre la figura meno centrale".
Non resta quindi che sperare che il forte impegno scelto dalla direzione artistica del teatro possa portare tra il pubblico una nuova coscienza sui problemi della nostra contemporaneità.

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