venerdì 26 dicembre 2014

Giocagiocattolo, il Buratto esplora la fantasia dei bambini



Giocagiocattolo: quando l'immaginazione anima la scena


di Felice Carlo Ferrara

Scende la notte e con il buio si risvegliano le paure peggiori di un bambino; nello stesso tempo, però, la realtà sfuma i suoi contorni così definiti durante il giorno e si lascia contaminare dai sogni. Tra le ombre si animano allora anche le fantasie più belle e, proprio grazie a queste, oggetti silenziosi possono prendere vita e dimostrare un cuore tenero.
Tutto comincia da semplici forme geometriche: un triangolo, un quadrato, una sfera, tre figure essenziali che sotto il potere creativo dell’immaginazione generano un intero universo.
Questo il punto di partenza di Giocagiocattolo, una produzione del Buratto che sceglie come protagonisti un orsacchiotto di pezza con la passione per l’aviazione, una bambola che preferirebbe le cure di una bambina più che i dispetti di un maschietto, un buffo pagliaccio a molle e, infine, l’amico immaginario, un rassicurante compagno di vita prestato dalla fantasia e, nello stesso tempo, proiezione onirica del bambino stesso.
Il soggetto, a un primo sguardo, può non sembrare molto originale; tuttavia il suo sviluppo secondo il tema della fantasia creatrice che anima e riempie man mano uno spazio inizialmente vuoto e buio, rende lo spettacolo particolarmente intrigante e, in diversi momenti, davvero sorprendente per lo spettatore. A ciò si aggiunge una grande attenzione per i contenuti pedagogici che affrontano con delicatezza il tema della paura: una paura prima attribuita al buio e poi ricondotta, passo a passo, alla sua vera origine: la paura di essere abbandonati. Timore risvegliato nel bambino dalla nascita ormai prossima di una sorellina e, in parallelo, acceso nei vecchi giocattoli dall’arrivo di un nuovo pacco regalo che conterrà forse qualcosa di più bello, qualcosa che saprà attrarre tutta l’attenzione e l’affetto del bambino escludendo forse i vecchi compagni di gioco.
Ed è un timore che coinvolge con amarezza anche gli spettatori più grandi, perché lo spettacolo può divenire facilmente una metafora di come il tempo spazza via intere epoche. L’ingresso del giocattolo elettronico segna la fine di un mondo oggi già molto lontano, in cui il divertimento era piuttosto creatività, un uso più attivo dell’immaginazione impresso su cose semplici che sapevano, tuttavia, convogliare i sentimenti più belli. E dunque il senso di solidarietà che lega i giocattoli tra loro e li ripara in parte dalle loro paure e dallo sconforto, risulta infine molto toccante.



Giocagiocattolo è dunque uno spettacolo delizioso ed emozionante, scritto con ironia e intelligenza, capace di incantare il pubblico dei bambini e, cosa rara, di dosare ed equilibrare tra loro leggerezza e impegno nei contenuti. A ciò si aggiunge l’ottima capacità attorale di tutto il cast e il fascino delle marionette, realizzate con spiccato senso artistico.

GIOCAGIOCATTOLO
produzione: Teatro del Buratto
progetto Franco Spadavecchia
testo Beatrice Masini
regia Jolanda Cappi e Giusy Colucci
in scena Marialuisa Casatta, Serena Crocco, Elena Giussani, Nadia Milani
scene e oggetti Marco Muzzolon, realizzati dal Laboratorio del Teatro del Buratto da Marco Muzzolon, Raffaella Montaldo, Mirella Salvischiani
voce recitante Gabriele Calindri
disegno luci Marco Zennaro
musiche a cura di Mauro Casappa
direttore di produzione Franco Spadavecchia

inserito nell'IF festival edizione 2014/2015

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